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Via Claudia Augusta

 

di Illic Tampelloni

 

Quando questo articolo arriverà nelle vostre case, l’estate sarà solo spero  un  Bellissimo ricordo. E come un ricordo mi appresto a raccontare di questa splendida avventura in bicicletta . Come gruppo ci auguriamo che possa  anche essere uno stimolo per chi ama la bici per avvicinarsi al nostro mondo, alla nostra associazione e senza cercare le grandi imprese possa immaginarsi di poter affrontare piccole avventure sulle due ruote a “ PEDALI “. Piccola premessa : Chi  siamo?!!! La nostra associazione legata alla federazione italiana amici della bicicletta “F.I.A.B.” è nata nel 2008 con lo scopo di promuovere iniziative, gite, scampagnate tutte rigorosamente in bici oltre a promuovere la sensibilizzazione su un progetto di mobilità sostenibile. Qui si entrerebbe in una dimensione che richiederebbe un articolo specifico e che rimandiamo al prossimo numero del portico. IL gruppo è via via aumentato nel corso dei primi anni, sono state fatte parecchie iniziative sempre racchiuse nell’arco di una giornata,  poi dato che l’appetito vien mangiando, abbiamo cominciato a cercare itinerari diversi dal nostro territorio e abbiamo inserito anche gite il  fine settimana di due giorni sempre con percorsi facili e distanze medie 30 /40 km. Sono incominciate a maturare diverse sensibilità e disponibilità , Famiglie con bimbi, pensionati d’arrembaggio ecc.  Abbiamo perciò diversificato le proposte del nostro calendario. Per farla breve l’anno scorso per la prima volta abbiamo affrontato un vero viaggio in bici con armi e bagagli . Abbiamo percorso 300 km esatti in sei tappe sul tracciato di una vecchia ferrovia in Istria “La Parenzana” . Ci è talmente piaciuta l’esperienza che quest’anno abbiamo deciso di ripetere una avventura simile. L’obbiettivo “ LA VIA CLAUDIA AUGUSTA” , vecchia strada imperiale costruita dall’imperatore Augusto si presume verso il 20 avanti cristo finita da Claudio nel 50 dopo cristo. Era l’unica strada che collegava il nord Europa con l’Italia.  Essa iniziava alla confluenza del fiume Lech con il Danubio a Donaworth nell’alta baviera  e attraverso il passo Resia scendeva in Italia fino a Bolzano dove si divideva in due direttrici  una verso Venezia  l’altra scendeva fino ad Ostiglia sul po’. 770 km la prima 640 km la seconda.  Il nostro obbiettivo  per ragioni anche di tempo partendo da Donaword fino ad arrivare a arrivare a Bolzano. Come si può immaginare le prime difficoltà sono state quelle di carattere organizzativo. Dovevamo coordinare tappe che assieme alla logistica : alberghi,  ristori,  media km giornaliera  avessero  anche una rilevanza storica per i posti da vedere senza dimenticarci che il 2014 è il 2millesimo anno dalla morte dell’imperatore Augusto, dovevamo inoltre trovare un mezzo di trasporto adeguato che ci permettesse di arrivare al punto di partenza  . Alla fine con pazienza e con la professionalità di  Gianpaolo ormai eletto a responsabile alla logistica del gruppo  tutti i tasselli sono andati al loro posto. Dodici i partecipanti che la mattina del 17 agosto sono partiti in corriera alla volta di Donaworth  5 uomini e 7 donne (come sempre maggioranza nelle nostre file) obbiettivo affrontare 430 km , 3 passi alpini per scendere in Italia a Bolzano in 6 tappe.

L’arrivo a Donaworth nel primo pomeriggio accolti da uno splendido sole ha permesso a chi lo desiderava  di provare letteralmente i mozzi delle ruote  un piccolo allenamento su una bella pista ciclabile. Apro una parentesi ( non starò sempre a sottolineare i tratti ciclabili vi basti sapere che  su 430 km percorsi un buon 70% lo abbiamo pedalato su piste ciclabili quasi sempre ottime 20% su piste fuori strada , sentieri boschivi, argini,  alpeggi di montagna 10% su strade normali ma quasi sempre a basso traffico. Dopo un ottima cena e una passeggiata in questo classico e romantico paese ci siamo ritirati , tutti immagino con il medesimo stato d’animo; cioè con entusiasmo e un pizzico di preoccupazione per quello che avremmo affrontato dall’indomani.

Il 18 prima tappa , come da previsioni siamo partiti con tempo nuvoloso, la prima delle due tappe di pianura ci avrebbe portato ad Ausburg ( Augusta ). Partenza obbligatoria  dalla prima pietra  miliare, manufatto storico ricostruito di cui troveremo parecchi esemplari di cui uno solo originale, esse servivano per segnalare la via le miglia romane e per informazioni di carattere commerciale (già allora la pubblicità??!) . Dobbiamo rodare gambe e muscoli  niente di meglio che una tappa non impegnativa di 55 km  accompagnati sempre dal fiume lech che in questo tratto è molto calmo offrendoci  scorci suggestivi .  Arrivati ad Augusta nel primo pomeriggio ne abbiamo approfittato una volta parcheggiati in albergo per  visitare l’unica vera grande città che avremmo trovato . Visita obbligata al centro storico alla cattedrale e cosa insolita al primo esempio di edilizia sociale “ la Fuggerei” quartiere che prende il nome dalla nota  ancor oggi famiglia di banchieri Fugger che  nel 1500 fece costruire per dare ospitalità ai poveri della città (purchè fossero cattolici) al costo di un fiorino all’anno  (0,80 centesimi attuali) . Ancor oggi ristrutturato il quartiere ospita circa 60 famiglie indigenti che pagano una retta simbolica (aperto a qualsivoglia dottrina) da non perdere!

 Il 19 si riparte 2 tappa per Landsberg  altri 50 km circa sempre sulle rive del lech, tutto il tratto su ciclabile molto ben segnalata: Questa sarà un'altra caratteristica di questa ciclovia ,cioè l’assoluta facilità di orientamento sia nei tratti rurali sia nei grandi centri come Augusta. Immersi nel classico paesaggio della Baviera e accompagnati dalle prime dolci colline che ci avvertono dell’approssimarsi delle alpi, raggiungiamo Landsberg e visitiamo un ammirevole e ben conservato cento storico dove balza all’occhio fra le file di case dai colori vivaci la torre con la cima rivestita di tegole che splendono da lontano viene chiamata “ Schoner Turm “ torre bella ,una sorpresa gradita dopo una giornata sui pedali.

 Terzo giorno si incomincia a fare sul  serio, oggi l’obbiettivi è Fussen ai piedi delle alpi e dei passi alpini, non sarà tanto l’altimetria a preoccuparci priva di vere difficoltà ma piuttosto la lunghezza della tappa  85 km che ci terrà impegnati per parecchie ore in sella. La giornata non è bellissima direi nuvolosa e per un breve attimo anche piovosa ma lo spettacolo stupendo che incontriamo ci ripaga ampiamente. Il fiume lech in parecchi punti si allarga  fino a trasformarsi in laghi che noi costeggiamo, la vegetazione cambia , attraversiamo i primi boschi di conifere per la gioia di Stefano  noto fungaiolo di professione. Tutto è lussureggiante, affrontiamo le prime colline e sulla cima  di una di queste  arriviamo all’unica pietra miliare originale. Foto di gruppo e non nascondo anche un po’ di emozione che ci ha presi nel pensare ai 2000 anni che quella pietra ha vissuto , alla storia che di li è passata. Poi di nuovo in bici e giù verso il lago di Forggensee famosa località turistica aperta tutto l’anno. Tappa ristoro (uno dei tanti) al camping che prende il nome della via claudia e poi finalmente alle 17.00 arrivo a  Fussen ormai prossimi al confine con l’Austria. Qui proprio alle spalle del B&B dove siamo alloggiati si staglia la sagoma del castello di Neuschwanstein meglio conosciuto come il castello di cenerentola. Dopo tanta fatica una super cena in un locale tradizionale ci ha fatto apprezzare ancor di più il letto che ci attendeva.

4^ tappa, ci alziamo il mattino aspettandoci metereologicamente il peggio, invece ci viene regalata una giornata stupenda con il sole che illumina la cornice delle vette alpine. Si parte con 7 gradi, ma avremo modo di scaldarci. L’obiettivo finale è Landeck, 90 chilometri. Abbiamo però un appuntamento importante in una delle stazioni di servizio dei bus-navetta che attraversano i passi ( per chi non ha intenzione di faticare troppo ).Attraversiamo il confine con l’Austria, passiamo una valle fantastica e poi…… si incomincia a salire. Alcuni tratti sono molto difficoltosi perché su strerrato e ci vediamo costretti a farli a piedi, ma ormai siamo carichi e nulla ci può fermare e così puntuali arriviamo a Biberwier dove alcuni di noi prenderanno la navetta per attraversare il Fernpass. Per gli altri ci sono due scelte, provare ad impegnarsi con il percorso originale ad elevate difficoltà e sconsigliato anche dalla guida o attraversare il passo sulla statale. Optiamo per la seconda ipotesi. 14 chilometri fra salire e scendere di media difficoltà dove l’unico vero problema è il traffico molto intenso, l’unico vero momento di un passaggio con molto traffico. Al termine della discesa riuniti al gruppo attraversando falsopiani immersi nei boschi ed in alpeggi per sentieri ciclabili abbiamo concluso la prima tappa alpina con arrivo a Landeck.

Di nuovo il sole ci accoglie la 5^ mattina. Oggi il percorso non sarà lunghissimo, 60 chilometri, ma dovremo affrontare prima il Finstermunzpass, poi il più impegnativo passo di Nauders. Si parte fiancheggiando il fiume Linn che attraverseremo parecchie volte anche sui caratteristici ponti di legno chiusi. Ci inoltriamo in un bosco e poco dopo avere attraversato il confine svizzero inizia la salita al primo passo; siamo pronti e la strada è ottima, la mancanza di tornanti aiuta ad  essere positivi; si vocifera “ AIOM FAT ED PESS “. Dopo il passo si scende a Martina, di nuovo in Austria. Ci rifocilliamo pronti per affrontare gli 11 tornanti e i 500 metri di dislivello che ci separano da Nausers e dal falsopiano del Resia. Sottolineo l’impresa, perché affrontare questo dislivello, tra il 17 e il 21% per quasi 8 chilometri, con il nostro carico è sicuramente encomiabile. In ordine sparso, aiutati dall’assenza di traffico, da un bel sole e da un vento fresco, immersi in un paesaggio meraviglioso (per chi lo ha visto ) siamo arrivati in cima; e dopo un brindisi con l’acqua e un altro panino siamo scesi a Nauders per la meritata birra all’interno del castello e di lì alla frontiera con l’Italia, dove alloggiavamo, per ricaricarci per l’ultima tappa, tutta o quasi in discesa.

L’ultimo giorno finalmente un po’ di pioggia, naturalmente scherzo, purtroppo il bel tempo ci ha abbandonati e una pioggerellina leggera ci ha accompagnato dalla partenza sul lago di Resia  giù giù fino a Merano. Peccato davvero perchè questa bellissima ciclabile della valle Venosta  avrebbe meritato uno sguardo con il sole. Il lago di Resia  e il campanile sommerso di Curon, Malles , Glorenza, il massiccio dello Stelvio e gli interminabili filari di mele baciati dall’Adige sarebbero sicuramente risultati più belli con un'altra luce. Ma alla fine possiamo reputarci soddisfatti. Abbiamo raggiunto l’obbiettivo che ci eravamo prefissati senza nessuna  particolare difficoltà non abbiamo avuto nessun tipo di incidente ,neppure una piccola foratura che sicuramente passerà negli annali della compagnia come un piccolo miracolo visti i precedenti. Abbiamo affrontato alcune tratte difficili ma alla fine con l’aiuto di tutti le abbiamo superate. Abbiamo consumato una quantità incredibile di panini svaligiando via via le dispense degli alberghi dove dormivamo. Ogni occasione anche la più insignificante è stata l’occasione per farci una birra  e come degna conclusione abbiamo voluto farci l’ultima merenda  ( stinchi, formaggi,  salumi,  birra )alla ormai mitica birreria Forst di Merano.

Il ritorno in corriera verso Novellara contrassegnato da un clima di mesta allegria. Un po’ tristi che tutto fosse finito ma consapevoli di avere fatto un esperienza importante. Ognuno di noi troverà l’aggettivo più appropriato che lo identifichi in questa avventura intanto vi saluto con un grazie a tutti. SUSY,  ANGELA,  FRANCA,  SANDRA,  SILVIA, PIA,  SILVANA, PAOLO, GIANPAOLO, STEFANO; WILLIAM, ILIC . Ci rivediamo alla prossima.

 

Tampelloni Illic 

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