· 

Novellara-Peschiera

di Gianpaolo Beltrami

Novellara-Peschiera (propedeutica) 30/04 – 01/05 Km 220

Prefazione : si chiama propedeutica, così come ha voluto il suo ideatore, perché si prefigge di abituare il cicloturista novizio a viaggiare con il proprio bagaglio appresso.

Il ritrovo è alle ore 8,15, i partecipanti arrivano quasi tutti puntuali, avvolti nelle giacche pesanti in quanto, l’aria è particolarmente frizzante, nonostante il sole non faccia i capricci e la giornata si annunci limpida e senza brutte sorprese.

Dopo una breve ramanzina del capo gita, viene dato lo start, comincia questa lunga avventura che ci porterà fino alle rive del lago di Garda, cavalcando le rive di Po Oglio e Mincio e attraverso le meraviglie della città di Mantova.

Nel gruppo si instaura da subito una perfetta armonia, si ride e si scherza, creando quel calore necessario a combattere la brezza mattutina e a liberare il pensiero rivolto a tutti i km che dovremo percorrere per arrivare alla meta.

Dall’argine del Crostolo, attraversando Guastalla, passiamo il ponte sul Po e prendiamo la ciclabile che ci porterà al ponte di barche di San Matteo, il passo del gruppo è parecchio sostenuto, ma ahimè una novizia denota già i primi affanni, non riesce proprio a tenere il passo.

Proviamo a rallentare per darle la possibilità di recuperare le energie, ma siamo solo all’inizio e quindi nel gruppo comincia a serpeggiare una certa preoccupazione, si alternano in coda gli uomini scopa per far sì che la signora non si demoralizzi e crolli del tutto.

Arriva la pausa caffè, un poco in ritardo causa i rallentamenti subiti, speriamo che questo possa migliorare la situazione, purtroppo non sarà così e l’arrivo a Mantova sarà un vero e proprio calvario. La fortuna ci ha voluto dare una mano, facendo sì che in questa occasione il buon Aurelio, fosse al seguito della gita con il suo camper.

Scatta quindi il piano di emergenza,Aurelio, chiamato in soccorso, giunge a Mantova a recuperare la novizia che ben contenta accetta il passaggio fino a destino, consapevole che non sarebbe mai riuscita nell’impresa.

Risolto il problema, almeno per l’andata, ci possiamo concedere una meritata pausa pranzo, sulle rive dei laghi di Mantova, dove nel frattempo si sono dati appuntamento una miriade di persone, venute a godersi la splendida giornata all’aria aperta.

Ci approvvigioniamo presso un mitico forno, ubicato vicino al nostro punto di sosta, e ci gustiamo le sue prelibatezze sia salate che dolci, e dopo un buon caffè e una controllata veloce alle biciclette, siamo di nuovo pronti per affrontare la seconda parte della giornata.

Usciamo da Mantova non senza difficoltà, in quanto la folla è veramente tantissima, dobbiamo fare un vero e proprio slalom x evitare la miriade di turisti che si sono riversati sulle sponde dei laghi.

Imbocchiamo finalmente la ciclabile x Peschiera senza incidenti con passo nettamente più spedito, nel frattempo abbiamo abbandonato i nostri angeli custodi che ci avevano scortato solo fino a Mantova, loro causa impegni fanno rientro alla base.

La pista comincia ad essere trafficata, si alternano gruppi a famiglie o persone in semplice passeggiata, dobbiamo alzare il normale livello di guardia, in quanto gli imprevisti sono sempre in agguato.

Indovina indovinello, chi mi cade sul più bello ? Ma la nostra dottoressa! Alla base di una piccola salitella mi rovina a terra per fortuna senza conseguenze, così possiamo ripartire tirando un forte sospiro di sollievo.

Nel frattempo superiamo a fatica Borghetto, ed iniziamo l’ultimo pezzo di ciclabile, il Mincio in questo tratto dà il meglio di se stesso con il suo colore verde smeraldo creando un atmosfera quasi fiabesca.

In lontananza si intravedono le mura della roccaforte di Peschiera, la vista del lago ci attende a coronamento di una lunga giornata , gli ultimi raggi di sole ci indicano la via per arrivare al nostro ostello dove finalmente le nostre stanche membra potranno trovare il meritato ristoro. 

Dopo aver sistemato le nostre cavalcature, saliamo nelle spettanti dimore, un bagno caldo rilassa i nostri muscoli messi a dura prova dai 100 e passa km che abbiamo percorso per giungere fino alla meta prefissata.

Consumiamo la cena in ostello, come da programma, pasta al pomodoro, pesce e verdure grigliate con una macedonia per finire. Poi passeggiata per le vie del centro per una veloce sbirciatina ai tanti negozietti ancora aperti per la felicità delle nostre donne.

Tutti puntuali per un abbondante colazione, una volta fatto il pieno carboidrati, siamo pronti a ripartire per fare il percorso a ritroso, siamo consapevoli che oggi dovremo lottare anche con il tempo avverso, purtroppo il sole non sarà nostro compagno di viaggio.

Lungo la pista ciclabile stamane non incontriamo anima viva, la fa da padrone il vento che ha deciso di flagellarci per tutto il giorno, per fortuna spira lateralmente al nostro senso di marcia e ci lascia così intatta la speranza di arrivare vivi alla meta.

Mentre pedaliamo ascoltiamo il silenzio della natura, osserviamo la fila di pescatori che in modo ordinato occupano le rive del fiume in attesa che qualche sventurato pesce cada nella loro rete, ogni tanto il tutto viene interrotto da qualche tutto di un uccello che termina il suo volo planando sull’acqua.

Combattendo con forza con il vento arriviamo alle porte di Mantova, dove abbiamo fissato anche oggi la nostra pausa pranzo, dobbiamo per forza accelerare i tempi perché la pioggia sta annunciando in modo inesorabile il suo arrivo.

Appena l’ultimo boccone di panino viene mangiato, ecco arrivare la prima spruzzata di acqua dal cielo sempre più minaccioso, dalle borse escono magicamente tutte le nostre contromisure, la sfida contro il tempo è cominciata.

Ora i colori del gruppo sono tutti nuovi, siamo un misto di arancione e giallo che si muove per le vie deserte della città, che solo ieri era un pullulare di persone allegre e chiassose, mentre adesso si presenta assorta in un cupo e strano silenzio, come se la vita fosse scomparsa.

La campagna ci inghiotte, il vento si placa e lascia spazio ad una leggera pioggerellina che però si infrange senza danni sulle nostre giacche anti pioggia.

Prima di arrivare al ponte di barche dobbiamo registrare anche un piccolo incidente tecnico, una foratura della nostra Angelina, la quale si dispera, ma gli angeli dalla faccia sporca arrivano puntuali e rimettono tutto al loro posto.

Quasi senza intoppi arriviamo al ponte, è lì che ci attendono i cavalieri dell’apocalisse, famosi per essere portatori di sventura, il cavaliere bianco, il cavaliere verde, il cavaliere nero, il cavaliere rosso, oggi ci hanno portato un sontuoso diluvio che ci accompagna quasi fino alle porte di Guastalla. Ma il sole si ricorda di noi e accorre premuroso ad asciugarci e fare da cornice per il nostro applauso di rito che sancisce la perfetta riuscita delle gita. Dal piazzale il gruppo si smembra per fare ritorno alle proprie case.

Stanchi felici e soddisfatti, ma in modo particolare pronti per un’altra missione.

 

Scrivi commento

Commenti: 0